Trasporto stradale in Europa nel 2025: più carichi, meno vettori. Il settore è a un bivio

L’inizio del 2025 evidenzia chiaramente che il trasporto stradale europeo sta entrando in una nuova fase di trasformazione.
Il report “Transport in Europe: Trends | Data | Analysis”, redatto dal Polish Road Transport Institute, mette in luce non solo le sfide attuali, ma anche il crescente squilibrio tra la domanda in aumento e l’offerta limitata di trasportatori disponibili. I carichi ci sono. Il problema? Mancano i mezzi per movimentarli.
La stagnazione economica fa da sfondo
Il 2024 si è concluso con performance deboli per molte economie europee. Solo la Polonia ha registrato una crescita del PIL superiore all’1% su base trimestrale, mentre la Spagna si è avvicinata. Germania e Francia hanno chiuso l’anno in contrazione, con la Germania in calo per il secondo trimestre consecutivo.
Su base annua, solo Polonia e Spagna hanno mostrato una crescita significativa: rispettivamente +3,7% e +3,5%.
Le nuove abitudini di consumo non aiutano
La domanda dei consumatori si orienta sempre più verso i servizi piuttosto che i beni materiali. Rispetto alla fase post-pandemica, questo cambiamento ha un impatto negativo sul trasporto, dato che i servizi generano meno spedizioni rispetto alla produzione industriale o al commercio al dettaglio.
A dicembre 2024, le vendite al dettaglio sono calate in molti mercati chiave dell’UE. Anche la produzione industriale, salvo eccezioni come la Spagna, ha rallentato.

Più carichi, meno disponibilità
Nel gennaio 2025, il numero di offerte di trasporto su Trans.eu è aumentato su 14 delle 16 tratte analizzate. Su alcune rotte l’incremento mensile ha superato il 100%. Tuttavia, l’attività dei vettori è andata in senso opposto, diminuendo sia mese su mese che anno su anno.
Molti vettori stanno riducendo le operazioni, abbandonando le rotte meno redditizie o sospendendo del tutto l’attività. Il risultato? Una pressione ancora maggiore sui team logistici per garantire una capacità affidabile.
Tariffe in aumento, ma non abbastanza
Sebbene le tariffe siano aumentate su base annua, l’incremento non è sufficiente a coprire l’aumento dei costi operativi. Su molte tratte strategiche l’aumento non ha superato l’8%. In alcune rotte (es. Italia–Polonia), l’incremento è stato appena del 5%.

Costi in aumento, investimenti bloccati
Il carburante rimane il principale fattore di costo, con una media di 1,57 euro per litro di gasolio nel dicembre 2024 (un aumento del 4,6% rispetto a settembre). Allo stesso tempo, gli investimenti nelle flotte si stanno riducendo. Le immatricolazioni di autocarri pesanti sono diminuite di oltre il 10% nella maggior parte dei mercati dell’UE e del 22,8% in Polonia.
Invece di ammodernare le flotte, molti trasportatori si limitano a tenere in strada gli autocarri più vecchi e a limitare le operazioni per rimanere a galla.
Cosa aspettarsi ora?
Le prospettive per il 2025 sono cautamente ottimistiche. Si prevede che tutti i Paesi analizzati nel report registreranno una crescita del PIL superiore a quella del 2024. Persino la Germania dovrebbe tornare in territorio positivo. Ma con proiezioni di crescita intorno all’1,5% per l’UE, nessuno si aspetta un boom.
Per i team di supply chain è il momento di ripensare la strategia di trasporto. Coloro che riusciranno a combinare le informazioni di mercato in tempo reale con la flessibilità operativa otterranno un vero vantaggio competitivo nel 2025.
Contattaci a hello@cargoon.eu: saremo lieti di condividere con te la versione integrale del report “Transport in Europe: Trends | Data | Analysis”.