Logistica europea, oltre la bolla occidentale. Perché la competenza regionale è l’anello mancante.
Sebbene la maggior parte delle attività e dei ricavi della logistica europea si concentri nell’Europa occidentale, ignorare l’Europa centrale e orientale significa rinunciare a grandi opportunità e prospettive ancora più grandi.
Oltre la lente occidentale: è tempo di ripensare la logistica europea
La logistica europea, e il trasporto su strada come suo segmento centrale, è spesso osservata attraverso una prospettiva occidentale: porti del Benelux, Germania, Francia, Italia e Spagna.
Una visione che, in parte, è comprensibile. Secondo gli ultimi dati Eurostat, Germania, Francia e Spagna sono i mercati più grandi per volumi di trasporto su gomma, con quote rispettivamente del 22,5%, 12,6% e 12,1%. L’Italia è quinta con il 6,8%. In totale, il 54% dei volumi di carico trasportati su strada coinvolge questi quattro Paesi.
Anche osservando le prime dieci rotte europee per volumi trasportati, la predominanza occidentale è evidente: sette dei principali corridoi collegano esclusivamente Paesi dell’Europa occidentale.
Competenza locale = vero valore
Nonostante le politiche UE come TEN-T (Trans-European Transport Network), Mobility Package e la crescita delle piattaforme digitali abbiano contribuito a un certo livello di armonizzazione, tra Europa occidentale e PECO (Paesi dell’Europa Centrale ed Orientale) permangono differenze significative. Molte di queste derivano da competenze non scritte, maturate sul campo e impossibili da apprendere sui manuali.
Un transport planner può ottimizzare rotte e processi sulle mappe TEN-T, ma quando la teoria incontra la realtà emerge una lunga lista di criticità: disponibilità dei parcheggi, carenza di autisti, ritardi allo scarico, rallentamenti alle frontiere.
Ignorare l’esperienza locale significa aumentare costi e inefficienze. Con un mercato vettoriale estremamente frammentato nella Regione Centro-Orientale, il rischio di “viaggi a vuoto” è molto alto, con impatti diretti su costo e utilizzo delle flotte. Solo una reale competenza regionale permette di anticipare colli di bottiglia, prevenire ritardi e garantire conformità normativa in contesti spesso poco chiari.
A ciò si aggiungono modelli di business molto diversi. In Europa occidentale prevale la logistica contrattuale (fino al 70% dei volumi), mentre nei mercati PECO il 40-50% dei trasporti avviene sul mercato spot. È la conseguenza naturale di un tessuto composto in larga parte da PMI e aziende familiari in Polonia, Repubblica Ceca, Romania e Lituania.
Due modelli, due realtà
Le piattaforme di trasporto possono crescere molto nei Paesi dell’Europa Centrale ed Orientale grazie all’elevata presenza di aziende medio-piccole attive sullo spot. Secondo Transport Intelligence, la penetrazione delle piattaforme digitali in Europa è ancora limitata:
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il 31% delle aziende usa piattaforme digitali per il 40-60% delle prenotazioni
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un altro 31% per il 20-40%
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solo il 10% supera il 60%
Molte piattaforme che si definiscono pan-europee sono in realtà fortemente sbilanciate sull’Ovest, dove sono nate, con reti e dati concentrati sui corridoi Germania–Francia–Benelux. L’area PECO viene spesso trattata come periferia, ingiustamente.
PECO: un’area tutt’altro che periferica
Nonostante la predominanza occidentale, anche i Paesi dell’Europa Centrale e Orientale rappresentano mercati logistici significativi. Secondo i dati Eurostat, la Polonia rappresenta il quarto mercato dei trasporti in Europa, con l’11,7% del volume trasportato in Europa proveniente da o diretto verso il paese. Anche la Repubblica Ceca è entrata nella top 10 dell’UE, posizionandosi al settimo posto.
Sebbene le prime dieci rotte siano dominate dai collegamenti dell’Europa occidentale, il secondo corridoio più grande del continente in termini di volume è quello tra Germania e Polonia. Nel 2024, su questa rotta sono stati trasportati oltre 69 milioni di tonnellate di merci. La Polonia è il destinatario delle merci provenienti dall’Occidente. Anche il collegamento dalla Repubblica Ceca alla Germania è entrato nella top 10 (al numero 9) con oltre 31 milioni di tonnellate di merci. Inoltre, la rotta Repubblica Ceca-Polonia si è classificata al 14° posto, la tratta Repubblica Ceca-Slovacchia al 16°, mentre il corridoio dalla Polonia alla Slovacchia ha chiuso la classifica dei primi 20.
- Germania ↔ Polonia: 69 mln t
- Rep. Ceca ↔ Germania: 31 mln t
- Rep. Ceca ↔ Polonia: 14° posto
- Rep. Ceca ↔ Slovacchia: 16° posto
- Polonia ↔ Slovacchia: 20° posto
Sebbene queste classifiche possano non sembrare impressionanti, va notato che il primo corridoio ha registrato un volume di merci trasportate superiore a quello tra Germania e Spagna. I volumi tra Repubblica Ceca e Slovacchia superano quelli trasportati tra Austria e Italia e tra Germania e Danimarca. La rotta Polonia-Slovacchia ha trasportato un volume di merci leggermente inferiore a quello tra Spagna e Italia. Da questo punto di vista, i mercati lontani dell’Europa centro-orientale appaiono ora molto più interessanti.
Volumi più piccoli, prospettive più grandi
Inoltre, la regione PECO offre opportunità di crescita molto maggiori rispetto ai mercati occidentali, spesso saturi. Secondo i dati citati da Savills, una società di consulenza immobiliare, tra il 1990 e il 2024 la Polonia ha registrato il tasso di crescita del PIL più elevato tra i paesi dell’OCSE. Tra il 2014 e il 2024 ha inoltre aumentato il reddito delle famiglie del 31%, rispetto alla media UE del 5,5%.
- Penetrazione eCommerce: PECO ~55% VS Europa Occidentale ~80% → forte potenziale di crescita
- Quota eCommerce in Polonia: 9% del retail → previsione 23% entro il 2029
- I centri di distribuzione in Polonia servono sia il mercato PECO che quello scandinavo
La crescita dell’eCommerce comporta un aumento della domanda di trasporto regionale e dell’ultimo miglio tra gli hub. Inoltre, i giganti dell’eCommerce hanno creato centri di distribuzione in paesi come la Polonia, che servono i mercati dell’Europa Centrale e Orientale e quelli scandinavi.
Inoltre, la Polonia è una tappa fondamentale lungo la Via della Seta: la stragrande maggioranza delle merci trasportate su rotaia dalla Cina entra nell’UE attraverso l’hub polacco di Małaszewicze. La posizione centrale del Paese lo rende un hub fondamentale su due corridoi europei chiave: la rotta est-ovest (anche se temporaneamente non può realizzare appieno il suo potenziale in questo campo a causa della guerra in Ucraina) e il corridoio nord-sud dalla Scandinavia ai Balcani.
La potenza dei vettori PECO
Infine, va notato che i vettori dell’Europa Centrale e Orientale rappresentano una quota enorme della capacità di trasporto internazionale europea:
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i vettori polacchi hanno il 20% del mercato UE per tonnellate-km,
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realizzano oltre il 40% del cabotaggio UE,
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Repubblica Ceca, Romania e Lituania raggiungono insieme l’11% del mercato,
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la Romania ha aumentato i volumi del 69% in dieci anni, tre volte la media UE.
Ignorare i vettori dei mercati PECO significa ignorare oltre un terzo della capacità di trasporto europea.
Pensiero locale, azione pan-europea
Le piattaforme di borse carichi che integrano questi vettori possono attingere alla capacità sottoutilizzata della flotta, offrendo a committenti e spedizionieri più opzioni e migliorando l’efficienza delle rotte transfrontaliere. Come già evidenziato, molte piattaforme paneuropee sono ancora fortemente concentrate sull’Europa occidentale. Ciò offre opportunità di crescita per le borse locali come Trans.eu e le sue soluzioni digitali per la committenza come CargoON. Essendo un esperto locale, potrebbe essere la soluzione ideale per gli operatori del mercato locale e per le aziende che si espandono in Polonia e in altri paesi dell’Europa Centrale e Orientale.
In sintesi
“Oltre la bolla occidentale” non è uno slogan, è una necessità. La presenza e l’apertura ai vasti mercati PECO e dell’Europa sud-orientale, ricchi di opportunità, sono fondamentali per avere una connessione paneuropea completa, resiliente e competitiva. Il mercato del trasporto merci dell’Europa Centrale e Orientale offre significative opportunità di espansione, con tassi di crescita robusti, posizioni strategiche e una crescente integrazione digitale.

