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Come ridurre i viaggi a vuoto e aumentare l’utilizzo delle risorse

Author: Alice Oggioni

Con un camion su cinque che viaggia senza carico in Europa, i “viaggi a vuoto” continuano a trascinare la redditività dei trasporti su strada verso un abisso di costi inutili. Le soluzioni digitali possono diventare un alleato decisivo per ridurre i chilometri a vuoto e abbattere i costi operativi.

Viaggi a vuoto: un pieno di costi

Pochi aspetti fanno perdere il sonno a un responsabile dei trasporti quanto i chilometri a vuoto. Per un’impresa che genera ricavi distribuendo merci, far viaggiare i mezzi senza carico è una contraddizione in termini: significa sostenere costi senza prospettive di guadagno.

I viaggi a vuoto comportano:

  • costi di carburante non necessari,

  • ore di guida che non generano valore,

  • aumento generale dei costi operativi,

  • riduzione della redditività,

  • utilizzo inefficiente dei mezzi (soprattutto in un contesto di carenza di autisti e capacità limitata).

A ciò si aggiunge un impatto ambientale significativo: chilometri percorsi a vuoto significano più emissioni, un’impronta di carbonio più alta e maggiore pressione per adottare politiche di sostenibilità… senza alcun ritorno economico.

Per questo è fondamentale che i vettori eliminino i chilometri a vuoto e sfruttino appieno la capacità di carico disponibile. Ridurre i km non retribuiti significa abbattere i costi ed elevare l’efficienza operativa.

Le cause più frequenti dei viaggi a vuoto includono:

  • flussi di merce sbilanciati (destinazioni che importano più di quanto esportano verso l’origine del vettore),

  • pianificazione inadeguata,

  • scarsa coordinazione tra consegna e rientro,

  • portafoglio clienti troppo ristretto o poco diversificato.

In teoria, la soluzione è semplice: pianificare meglio, coordinare le tratte di ritorno, ampliare il mix clienti e settori.
Nella pratica, è tutta un’altra storia.

Un camion su cinque viaggia vuoto

Se fosse davvero facile risolvere il problema, non avremmo più del 20% dei camion europei che circolano senza carico.

Secondo le analisi Eurostat:

  • il 21,6% delle prestazioni totali del trasporto di merci su strada (in veicoli-chilometro) nell’UE è stato effettuato da veicoli vuoti

  • con punte fino al 25,8% nel traffico nazionale,

  • e una media del 12,6% sulle tratte internazionali.

E questo significa che, nei trasporti internazionali, un camion su otto viaggia comunque a vuoto.

Osservando più in dettaglio, emergono alcuni dati interessanti per i diversi Paesi europei.

Percentuali di viaggi a vuoto nei principali mercati europei:

  • Germania: 23,2%

  • Polonia: 21,9%

  • Spagna: 24,3%

  • Francia: 17,5%

Paesi più virtuosi:

  • Danimarca: 7,5%

  • Lituania: 11%

  • Belgio: 11,6%

La maglia nera va invece a Irlanda, Grecia, Austria, con percentuali del 34–35%: in pratica, un terzo dei veicoli in circolazione è senza carico.

Anche se non ci sono stime disponibili sul costo dei viaggi a vuoto, il Dipartimento dei Trasporti del Regno Unito ha pubblicato le statistiche relative all’impatto ambientale dei viaggi a vuoto nel 2023.

„Su 111,6 milioni di tonnellate di CO₂ generate dal settore trasporti UK nel 2023, 33,5 milioni di tonnellate erano dovute a viaggi a vuoto.” – si legge nel report.

La tecnologia può salvarci?

Risolvere il problema dei viaggi a vuoto è più facile a dirsi che a farsi, ma una cosa è certa: coordinare e pianificare in modo da abbinare rientri e carichi disponibili è praticamente impossibile senza il supporto della tecnologia digitale.

Vediamo un paio di esempi di soluzioni e piattaforme che possono offrire margini di miglioramento.

1. Borsa carichi
La soluzione più immediata è unirsi a una borsa carichi. Questi marketplace consentono ai vettori di trovare in tempo reale un carico in prossimità del punto di scarico, riducendo i tempi morti. CargoON, ad esempio, mette a disposizione con Trans.eu un’ampia rete di vettori spot verificati per integrare rapidamente e con flessibilità capacità aggiuntiva.

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2. Assegnazione automatica dei trasporti
A cosa serve una borsa carichi, se poi bisogna analizzare centinaia di offerte manualmente?
L’assegnazione intelligente dei carichi integra criteri personalizzati (prezzo, distanza, disponibilità) e propone automaticamente i carichi più rilevanti, automatizzando quegli step che altrimenti richiederebbero sforzi manuali.

 

Analisi e gestione sono la chiave

Per ridurre i viaggi a vuoto servono anche strumenti che consentano di operare con maggiore consapevolezza sulle prestazioni di trasporto e di agire quando serve, dove serve. In particolare:

Visibilità in tempo reale:

  • monitora la posizione mezzi in tempo reale,

  • analizza la domanda di mercato a livello locale,

  • permette di adattare i percorsi riducendo gli imprevisti.

TMS (Transport Management System):

  • ottimizzare la pianificazione delle tratte,

  • coordinare ritiri e consegne,

  • identificare pattern ricorrenti di viaggi a vuoto.

Business intelligence:

L’analisi continua dei dati è il vero motore dell’ottimizzazione, perchè solo con un controllo costante su KPI e prestazioni è possibile valutare dove intervenire con azioni correttive.

In sintesi

I viaggi a vuoto generano costi aggiuntivi significativi e sprechi di risorse in un momento in cui sia capacità sia marginalità sono sotto pressione. Con un viaggio su cinque in Europa senza carico, ridurre i km a vuoto non è solo strategico: è essenziale per restare competitivi.

Soluzioni tecnologiche come:

  • borsa carichi e marketplace,

  • assegnazione automatizzata dei carichi,

  • sistemi TMS avanzati,

  • BI e visibilità real-time,

rappresentano leve fondamentali per ridurre le inefficienze e massimizzare l’utilizzo della flotta.