Come ridurre i viaggi a vuoto e aumentare l’utilizzo delle risorse
Con un camion su cinque che viaggia senza carico in Europa, i “viaggi a vuoto” continuano a trascinare la redditività dei trasporti su strada verso un abisso di costi inutili. Le soluzioni digitali possono diventare un alleato decisivo per ridurre i chilometri a vuoto e abbattere i costi operativi.
Viaggi a vuoto: un pieno di costi
Pochi aspetti fanno perdere il sonno a un responsabile dei trasporti quanto i chilometri a vuoto. Per un’impresa che genera ricavi distribuendo merci, far viaggiare i mezzi senza carico è una contraddizione in termini: significa sostenere costi senza prospettive di guadagno.
I viaggi a vuoto comportano:
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costi di carburante non necessari,
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ore di guida che non generano valore,
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aumento generale dei costi operativi,
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riduzione della redditività,
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utilizzo inefficiente dei mezzi (soprattutto in un contesto di carenza di autisti e capacità limitata).
A ciò si aggiunge un impatto ambientale significativo: chilometri percorsi a vuoto significano più emissioni, un’impronta di carbonio più alta e maggiore pressione per adottare politiche di sostenibilità… senza alcun ritorno economico.
Per questo è fondamentale che i vettori eliminino i chilometri a vuoto e sfruttino appieno la capacità di carico disponibile. Ridurre i km non retribuiti significa abbattere i costi ed elevare l’efficienza operativa.
Le cause più frequenti dei viaggi a vuoto includono:
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flussi di merce sbilanciati (destinazioni che importano più di quanto esportano verso l’origine del vettore),
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pianificazione inadeguata,
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scarsa coordinazione tra consegna e rientro,
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portafoglio clienti troppo ristretto o poco diversificato.
In teoria, la soluzione è semplice: pianificare meglio, coordinare le tratte di ritorno, ampliare il mix clienti e settori.
Nella pratica, è tutta un’altra storia.
Un camion su cinque viaggia vuoto
Se fosse davvero facile risolvere il problema, non avremmo più del 20% dei camion europei che circolano senza carico.
Secondo le analisi Eurostat:
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il 21,6% delle prestazioni totali del trasporto di merci su strada (in veicoli-chilometro) nell’UE è stato effettuato da veicoli vuoti
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con punte fino al 25,8% nel traffico nazionale,
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e una media del 12,6% sulle tratte internazionali.
E questo significa che, nei trasporti internazionali, un camion su otto viaggia comunque a vuoto.
Osservando più in dettaglio, emergono alcuni dati interessanti per i diversi Paesi europei.
Percentuali di viaggi a vuoto nei principali mercati europei:
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Germania: 23,2%
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Polonia: 21,9%
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Spagna: 24,3%
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Francia: 17,5%
Paesi più virtuosi:
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Danimarca: 7,5%
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Lituania: 11%
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Belgio: 11,6%
La maglia nera va invece a Irlanda, Grecia, Austria, con percentuali del 34–35%: in pratica, un terzo dei veicoli in circolazione è senza carico.
Anche se non ci sono stime disponibili sul costo dei viaggi a vuoto, il Dipartimento dei Trasporti del Regno Unito ha pubblicato le statistiche relative all’impatto ambientale dei viaggi a vuoto nel 2023.
„Su 111,6 milioni di tonnellate di CO₂ generate dal settore trasporti UK nel 2023, 33,5 milioni di tonnellate erano dovute a viaggi a vuoto.” – si legge nel report.
La tecnologia può salvarci?
Risolvere il problema dei viaggi a vuoto è più facile a dirsi che a farsi, ma una cosa è certa: coordinare e pianificare in modo da abbinare rientri e carichi disponibili è praticamente impossibile senza il supporto della tecnologia digitale.
Vediamo un paio di esempi di soluzioni e piattaforme che possono offrire margini di miglioramento.
1. Borsa carichi
La soluzione più immediata è unirsi a una borsa carichi. Questi marketplace consentono ai vettori di trovare in tempo reale un carico in prossimità del punto di scarico, riducendo i tempi morti. CargoON, ad esempio, mette a disposizione con Trans.eu un’ampia rete di vettori spot verificati per integrare rapidamente e con flessibilità capacità aggiuntiva.
2. Assegnazione automatica dei trasporti
A cosa serve una borsa carichi, se poi bisogna analizzare centinaia di offerte manualmente?
L’assegnazione intelligente dei carichi integra criteri personalizzati (prezzo, distanza, disponibilità) e propone automaticamente i carichi più rilevanti, automatizzando quegli step che altrimenti richiederebbero sforzi manuali.
Analisi e gestione sono la chiave
Per ridurre i viaggi a vuoto servono anche strumenti che consentano di operare con maggiore consapevolezza sulle prestazioni di trasporto e di agire quando serve, dove serve. In particolare:
Visibilità in tempo reale:
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monitora la posizione mezzi in tempo reale,
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analizza la domanda di mercato a livello locale,
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permette di adattare i percorsi riducendo gli imprevisti.
TMS (Transport Management System):
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ottimizzare la pianificazione delle tratte,
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coordinare ritiri e consegne,
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identificare pattern ricorrenti di viaggi a vuoto.
Business intelligence:
L’analisi continua dei dati è il vero motore dell’ottimizzazione, perchè solo con un controllo costante su KPI e prestazioni è possibile valutare dove intervenire con azioni correttive.
In sintesi
I viaggi a vuoto generano costi aggiuntivi significativi e sprechi di risorse in un momento in cui sia capacità sia marginalità sono sotto pressione. Con un viaggio su cinque in Europa senza carico, ridurre i km a vuoto non è solo strategico: è essenziale per restare competitivi.
Soluzioni tecnologiche come:
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borsa carichi e marketplace,
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assegnazione automatizzata dei carichi,
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sistemi TMS avanzati,
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BI e visibilità real-time,
rappresentano leve fondamentali per ridurre le inefficienze e massimizzare l’utilizzo della flotta.

